Betting trader blog
Betting Trader Blog

Il team di betting trader blog fa parte di un network di siti di informazione professionale sul mondo delle scommesse e il trading sportivo. Il nostro obiettivo è fare comprendere che questo settore non è gioco d’azzardo ma una nuova forma di investimento e speculazione come la borsa finanziaria. Lo studio, la preparazione e il rispetto del money management conduce nel lungo periodo ad avere profitti slegati dall’aleatorietà degli eventi.

Rimani aggiornato
Iscriviti alla nostra newsletter per non perdere nessun contenuto.

    Seguici
    Top
    MicrogameLogo

    Castaldo (GM Microgame): “Spero non si dia il via alla liquidità internazionale”

    All’Ice Totally Gaming di Londra non sono mancati personaggi di spicco del settore del gioco italiano. Tra i più importanti sicuramente ritroviamo Marco Castaldo, General Manager di Microgame. Perchè sono importanti le sue parole in un blog dedicato al betting exchange? Perchè rappresenta il principale (e per ora unico) competitor di Betfair nel mercato dello scambio scommesse in Italia. In che modo? Con la piattaforma People’s Ibex. Se volete vedere la preview del sito di scambio scommesse, vi basta cliccare qui 😉

    Ritornando all’evento di Londra, le parole di Castaldo in queste ore hanno fatto discutere. Ha dichiarato ad Agipro:

    “Il mercato va verso il consolidamento e anche nel poker è impossibile che tanti network possano sopravvivere, per questo propongo che attorno al marchio People’s si aggreghino anche altri operatori di poker, così da contrastare la forza delle multinazionali. In ogni caso, spero che non si dia il via libera alla liquidità internazionale, che penalizzerebbe il “made in Italy” avvantaggiando i competitor esteri. Analogo discorso vale per il betting exchange: Microgame ha un accordo con Betdaq, mettiamoci tutti insieme e proviamo a creare un network tutto italiano, che abbia liquidità e know-how”

    La liquidità internazionale, in realtà, può solo favorire la nascente realtà italiana, poichè ridurrebbe in maniera drastica il gap con le piattaforme straniere. Il betting exchange, come abbiamo avuto modo più volte di sottolineare su questo Blog, ha necessità di una liquidità che sia il più consistente possibile per consentire agli utenti di fare trading in sport e mercati ricchi e variegati. In Italia, al momento, non esiste una liquidità internazionale. Ma c’è di più: non è consentito neanche creare network con liquidità condivisa. Questi elementi, combinati, renderanno necessario concentrarsi inizialmente su pochi sport e pochi mercati, rendendo poco attrattiva l’offerta.

    L'ingegnere <strong>Gianluca Landi</strong> è sport trader di professione dal 2007 e il primo vero formatore sul betting exchange e il trading sportivo in Italia ed Europa. Fondatore di <a href="https://scoretrend.net">scoretrend.net</a>

    Follow:
    9 Comments
    • Unknown
      Marzo 28, 2022 at 2:30 pm

      è allucinante, sentire parole del genere!!
      è come mangiare la pasta e fagioli….ma senza i fagioli.
      Gente incompetente a capo di aziende, che purtroppo, non capisce nulla.
      è la storia del mondo….

    • Anonimo
      Marzo 28, 2022 at 2:30 pm

      Io non vedo l'ora che inizi il betting exchange italiano per vedere dei bilanci in rosso, con perdite stratorsferiche a danno di questi idioti…

      Come e' possibile solo lontanamente parlare del Know How …. bestemmie al quadrato dette da gente che non sa neanche cosa sia il betting exchange… che tristezza

    • Unknown
      Marzo 28, 2022 at 2:30 pm

      Hai ragione "anonimo" 🙂
      Questo potrebbe verificarsi,però , se in Italia ci fossero più traders, che scommettitori standard…..chissà.

    • Anonimo
      Marzo 28, 2022 at 2:30 pm

      Purtroppo questi idioti (betfair) hanno ben pensato di far si che nessun programma API normalmente usato da qualsiasi trader sarà funzionante sul nuovo .it, così anche quei pochi che erano ben disposti a provare a fare qualcosa rinuncieranno in partenza.

      Quando voi parlate di scommettitori e traders vi riferite al mercato globale vero? Su Betfair sono tutti traders mentre lo scommettitore e' una rarità.

    • Anonimo
      Marzo 28, 2022 at 2:30 pm

      L'exchange è nato per innovare, scardinare figure come Castaldo, a favore degli scommettitori…

    • Betting Trader
      Marzo 28, 2022 at 2:30 pm

      La metafora di pasta e fagioli è veramente stupenda 😀

      Ritornando al post, l'obiettivo di chi conosce un po' meglio il prodotto del betting exchange deve essere proprio quello di sottolineare i notevoli vantaggi che la liquidità internazionale potrebbe apportare anche alle società che hanno deciso di investire nello scambio scommesse in Italia.

    • Betting Trader
      Marzo 28, 2022 at 2:30 pm

      Riguardo il discorso dei traders in Italia, probabilmente è difficile che ci saranno più degli scommettitori standard. Anche in UK, in un mercato maturo, i traders sono numericamente inferiori rispetto agli scommettitori standard. Questo accade probabilmente perchè la scommessa classica è sicuramente meno impegnativa, ma anche meno remunerativa. In UK, ritornando al discorso della liquidità, il sistema "betting exchange" funziona proprio perchè tante persone provenienti da diversi paesi del mondo, contribuiscono ad immettere liquidità. Compresi i residenti in Italia che operano sulle piattaforme .com.

    • Betting Trader
      Marzo 28, 2022 at 2:30 pm

      Sì, il ragionamento era basato sull'ambito bettistico generale. Ovviamente su betfair.com la maggioranza sono traders.

    • Anonimo
      Marzo 28, 2022 at 2:30 pm

      LOgicamente Micro gaming parla per i propri interessi perchè aprendo la liquidità internazionale le piattaforme che hanno punti com partirebbero già con un notevole vantaggio, ma rimane comunque la scarsa capacità di competere di micro game che ha fatto da padrona quando ancora era tra i precursori ma che con l'ingresso dei provider di propietà dei concessionari, e perciò con una offertta più consapevole del mercato che stava affrontando non ha avuto via di scampo, e queste affermazioni sono ancora una conferma che la micro game non conosce il mercato e non conosce l'offerta che soddisfa questo determinato cliente

    Leave a Comment